La Croce Rossa Italiana, in virtù delle convenzioni internazionali ed in forza delle leggi nazionali dispone tra le sue componenti, per l’assolvimento dei compiti di emergenza del tempo di pace e di guerra, di un Corpo Militare ausiliario delle Forze Armate.
E’ composto da un contingente di personale in servizio e da personale in congedo, arruolato su base volontaria e altamente specializzato: medici, psicologi, chimici-farmacisti, commissari, contabili, infermieri e soccorritori.
Nei propri ruoli in congedo conta oggi 19.314 iscritti, che vengono richiamati periodicamente per addestramento.
Il Corpo Militare in situazioni di emergenza nazionale ed internazionale gestisce ospedali da campo, presidi medici avanzati, nuclei sanitari e logistici mobili e nuclei di decontaminazione NBCR.
Attualmente è organizzato territorialmente in un Ispettorato Nazionale, in Centri di Mobilitazione territoriali, in Nuclei Addestramento e Attività Promozionale a livello locale, in basi operative e centri polifunzionali.
LEGISLAZIONE
Decreto Legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell’ordinamento militare) e Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90 (Testo Unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, a norma dell’art. 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246).
Struttura – Uffici Direttivi Centrali
Struttura Territoriale ed Operativa
Organizzazione
Successione gerarchica
La Croce Rossa Italiana, in virtù delle convenzioni internazionali ed in forza delle vigenti leggi in Italia, dispone tra le sue componenti di un corpo Militare Ausiliario delle Forze Armate dello Stato, composto di elementi arruolati volontariamente nelle diverse categorie dei suoi ruoli – con facoltà di impiego per l’assolvimento dei compiti di emergenza del tempo di pace e del tempo di guerra.
In tempo di guerra il Corpo Militare della CRI ha per scopo:
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contribuire con mezzi e personale proprio allo sgombero, alla cura dei feriti e malati di guerra;
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organizzare ed eseguire la difesa sanitaria antiaerea;
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disimpegnare il servizio prigionieri di guerra, secondo le convenzioni Internazionali di Ginevra.
In caso di grave emergenza il Corpo Militare della CRI svolge il soccorso sanitario di massa, attraverso l’impiego di reparti, unità e formazioni campali (Raggruppamenti e Gruppi Sanitari Mobili, Ospedali da Campo attendati e baraccati, Treni ospedali, Posti di soccorso attendati ed accantonabili per il pronto impiego di Reparti di soccorso motorizzati); concorre altresì al supporto della struttura dell’Istituzione destinata ai servizi di protezione civile.
A tal fine, il Corpo Militare della CRI attende fin dal tempo di pace alla preparazione del personale e dei materiali necessari per assicurare un efficiente contributo al funzionamento dei servizi di mobilitazione di cui avanti.
Il Corpo Militare della CRI, al quale si accede solo per arruolamento volontario, inquadra nei propri ruoli:
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Ufficiali Medici;
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Ufficiali dei servizi (Commissari e Contabili);
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Ufficiali Cappellani e Chimici-Farmacisti;
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Sottufficiali, graduati e militi;
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Infermieri;
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Portaferiti;
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Automobilisti;
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Servizi (meccanici, inservienti, cuochi, addetti all’amministrazione, furieri).
Grandissima parte del personale del Corpo Militare della CRI è, ordinariamente, in congedo e viene richiamata in servizio quando si verificano le necessità di impiego previste dalla legge.
Storia
La storia del Movimento della Croce Rossa ha origine in Italia al tempo della sanguinosa battaglia di Solferino, combattuta il 24 giugno 1859, dove emerse l’idea della necessità di assistere i feriti sui campi di battaglia senza differenza alcuna, di rispettare i soccorritori e di disporre di un’organizzazione umanitaria neutrale, concretizzatasi negli anni immediatamente successivi e a seguito della Convenzione di Ginevra del 1864.
In Italia, fin dall’inizio, in derivazione delle convenzioni e risoluzioni internazionali nonché per effetto di specifiche leggi, opera la Croce Rossa Italiana che dispone tra le sue componenti, con facoltà di impiegarlo per l’assolvimento dei compiti di emergenza del tempo di pace e del tempo di guerra, di un proprio Corpo Militare, composto di elementi arruolativi volontariamente nelle diverse categorie dei suoi ruoli. L’organizzazione dei servizi cui è destinato il Corpo Militare Volontario CRI, nonché il conseguente impiego, sono determinati dai competenti organi del Ministero della Difesa, essendo il Corpo ausiliario delle Forze Armate dello Stato.
Il Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana trae origine dalla disposizione emanata dal Ministro della Guerra il 1° giugno 1866, con la quale il personale delle “Squadriglie di Soccorso”, prime formazioni del Comitato Milanese per il soccorso ai feriti e malati in guerra, poi trasformatosi in Associazione Italiana della Croce Rossa , veniva assoggettato alla disciplina militare con l’adozione dell’uniforme e l’equiparazione gerarchica ai gradi dell’Esercito.
Le predette “Squadriglie di Soccorso” furono subito impiegate, dallo Stato Maggiore, alle dipendenze del 5° Corpo d’Armata con il quale presero parte alla Terza Guerra d’Indipendenza e il 15 giugno 1866, nella terribile battaglia di Custoza, le Squadriglie subirono il “battesimo del fuoco”.
Da quel lontano 1866 gli uomini del Corpo Militare Volontario CRI operano ininterrottamente, con immutato slancio altruistico e alto senso del dovere, nei compiti di assistenza sanitaria alle Forze Armate in tempo di pace, guerra e grave crisi internazionale nonché di protezione civile in missioni umanitarie per aiuto alle popolazioni colpite da calamità, in territorio italiano e, in molti casi, anche all’estero.
Il filo conduttore di un secolo e mezzo di storia degli uomini in uniforme di Croce Rossa è rappresentato dal soccorso e dall’assistenza, svolti con imparzialità e umanità, che sono la costante della missione del Corpo Militare Volontario e l’obiettivo del servizio attuato in tempi e luoghi diversi.
Al Corpo, la cui Festa ricorre il 25 giugno, è concesso per legge l’uso della Bandiera nazionale.
LA BANDIERA
“Al Corpo Militare della Croce Rossa Italiana e al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana è concesso l’uso della bandiera nazionale, prevista dal decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n. 1152 “.
Legge 25 giugno 1985 n. 342.Per ogni militare, qualunque sia il grado rivestito, la Bandiera, che deve essere difesa anche a costo della vita ed alla quale vanno tributati i massimi onori militari, rappresenta il simbolo della Patria.Essa ricorda l’opera delle generazioni che fecero l’unità nazionale, l’eroismo ed il sacrifico di tanti che per la Patria combatterono e caddero nell’adempimento del dovere.È il simbolo dell’onore militare, dello spirito di coesione e di sacrificio.La solenne cerimonia di consegna della Bandiera al Corpo Militare della CRI, alla presenza di numerosissime alte autorità civili e militari e dei vertici della CRI, ebbe luogo il 28 ottobre 1986 a Roma presso la caserma “M.O.V.M. Sottotenente Ettore Rossi” sede della Scuola dell’Arma del Genio.L’allora Ministro della Difesa Sen. Giovanni Spadolini, che intervenne anche in veste di alto “offerente” del nuovo vessillo, fu accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Riccardo Bisognero e dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Gen. Luigi Poli.Le Forze Armate del Presidio concorsero agli onori con le Bandiere dell’Arma del Genio per l’Esercito, della Marina Militare dell’Aeronautica Militare e del Corpo della Guardia di Finanza in testa ad un reggimento interforze.